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Attualità martedì 22 ottobre 2019 ore 14:50

Centro sportivo viola, contrari gli ambientalisti

Gli ambientalisti si sono schierati a difesa dell'area individuata e destinata ad ospitare la nuova cittadella con centro sportivo della Fiorentina



BAGNO A RIPOLI — Gli attivisti dei Verdi di Firenze hanno deciso di dare battaglia contro la realizzazione di un nuovo centro sportivo al confine tra il capoluogo toscano e l'area del Comune di Bagno a Ripoli individuata per dare vita al nuovo progetto "Non si tratta di una zona a rischio degrado da riqualificare - hanno scritto i Verdi in una nota - bensì di un territorio rurale in grado di fornire importanti servizi alla città, alle sue comunità e alle sue attività economiche. Si pensi alla mitigazione dei cambiamenti climatici, alla qualità di un paesaggio a fini turistici, alla mitigazione del rischio idraulico, e alla qualità dell’aria e della vita dei cittadini". I verdi si rivolgono a tutti i comuni dell’area metropolitana fiorentina affinché "individuino aree più idonee ad un progetto di centro sportivo della Fiorentina, che non vogliamo che sia cancellato bensì localizzato in luogo più adeguato".

La nota mette in evidenza che "Nel caso del centro sportivo della Fiorentina è difficile capire perché non si possano trovare soluzioni che vadano davvero a ripristinare aree già artificializzate del comprensorio fiorentino, o a meglio utilizzare aree già destinate a tale funzioni piuttosto che andare ad urbanizzare e cementificare aree verdi residue. L’area di Bagno a Ripoli appare anche abbastanza incomprensibile nel momento in cui la società viola sembra orientata a costruire un nuovo stadio in una zona a nord ovest della Città metropolitana di Firenze. Siamo in un periodo di grandi cambiamenti climatici e di enormi problemi ambientali, che incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini, soprattutto nelle città, dove occorre invertire l’approccio ai problemi: ogni residuale area rurale attorno alle città non deve essere considerata come terreno di conquista per nuove infrastrutture ma come bene comune da preservare individuando soluzioni nuove nel migliore utilizzo delle aree già trasformate e urbanizzate". Da qui la richiesta al Comune di Bagno a Ripoli di "invertire la rotta e non approvare varianti al Piano Strutturale che andrebbero a cancellare dei valori del territorio che non torneranno mai più" ed alla Regione Toscana e alla Soprintendenza "di perseguire gli importanti obiettivi individuati in questa direzione dal PIT e dalla stessa normativa urbanistica regionale, opponendosi ad un ulteriore consumo di suolo nelle periferie delle nostre città, e in particolare alla trasformazione di 25 ettari di territorio rurale come previsto per il nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli".


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