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Attualità venerdì 23 agosto 2019 ore 15:05

​Amazzonia, Idra scrive all'ambasciata del Brasile

L'Associazione fiorentina ha chiesto l'intervento del delegato del presidente Bolsonaro per conoscere le conseguenze in merito agli incendi in corso



FIRENZE — Firenze chiama ed il Brasile risponde ad una lettera all'ambasciatore del Brasile per ricevere informazioni sulla gestione degli incendi nella foresta pluviale. Il presidente di Idra, Girolamo Dell'Olio, ha scritto la lettera attraverso la quale ha richiesto informazioni di prima mano sullo stato di salute del territorio e sulle azioni messe in atto dal governo brasiliano. L'associazione fiorentina Idra, attiva nel campo della tutela dell'ambiente, ha dato sostegno alla mobilitazione internazionale annunciata oggi pomeriggio da Fridays for future a Firenze, con un presidio davanti al consolato onorario del Brasile. 

La risposta dell'ambasciatore non si è fatta attendere, a stretto giro di mail è stato spedito un lungo elenco di dati che mette in risalto buone pratiche e predisposizione nazionale alla tutela dell'ambiente "I tassi di deforestazione nella regione amazzonica sono diminuiti significativamente negli ultimi 14 anni: da 27.700 km² nel 2004 a 7500 km² nel 2018 (una riduzione del 70 per cento). Il Brasile è stato il primo paese al mondo a ottenere pagamenti nel valore di 96 milioni di dollari dal Fondo Verde per il Clima per i servizi ambientali di riduzione della deforestazione". Inoltre "Più del 60% del territorio brasiliano è coperto da vegetazione nativa, con attività agricole e di allevamento limitate a circa il 30 per cento del territorio (8 per cento per tutte le attività agricole del paese e circa il 22 per cento per il bestiame). Questo tasso è molto più basso rispetto ai valori dei paesi europei". 

"Secondo il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) e del World Conservation Monitoring Centre (WCMC) - prosegue la risposta - il Brasile è uno dei paesi con l'estensione di aree protette più grande al mondo. Queste aree rappresentano attualmente il 12 per cento del totale delle aree protette continentali di tutto il pianeta e oltre la metà del totale delle aree dedicate a questo fine in America Latina e nei Caraibi. Tra i dieci paesi più grandi del mondo, il Brasile è quello che conserva di più l'ambiente nel suo territorio (24,2 per cento di aree protette), rispetto al 17,5 per cento in Australia, al 14,3 per cento in Cina e il 11, 8 per cento negli Stati Uniti". Ed ancora "La legislazione brasiliana impone a tutte le aziende agricole situate nella regione del Bioma amazzonico di preservare la vegetazione nativa nell'80 per cento delle loro proprietà. Il Brasile è l'unico paese al mondo con requisiti di conservazione in cui il produttore rurale è responsabile della conservazione di gran parte del territorio brasiliano, senza ricevere alcun tipo di compenso per questo. La Costituzione brasiliana garantisce i diritti originali alle popolazioni indigene sulle terre che occupano tradizionalmente. Esistono oggi 600 unità di terre indigene in Brasile, che si estendono per oltre un milione di chilometri quadrati – il 13 per cento del territorio nazionale e il 23 per cento dell'Amazzonia legale. Queste riserve costituiscono le maggiori aree di conservazione della vegetazione nativa in Brasile. Il paese attua intensamente sul controllo e sulla limitazione delle attività irregolari al fine di ridurre i tassi di deforestazione e l'invasione delle terre indigene. Da gennaio 2019 ha implementato 80 azioni di protezione del territorio, coprendo un insieme di 64 riserve indigene".

"Sarà nostra cura adesso - ha commentato Dell'Olio - provvedere a trasmette i dati alle agenzie internazionali di protezione dell’ambiente e agli altri soggetti attivi, anche in Brasile, nella tutela della foresta pluviale e delle popolazioni che la abitano, perché possano confrontarli con la documentazione in loro possesso".

La lettera inviata all'ambasciata brasiliana a Roma chiedeva una documentazione che riguardasse "i provvedimenti adottati dal Governo del Brasile in relazione alla tutela e allo sfruttamento economico della foresta amazzonica". "Sulla scorta della lunga esperienza di contrasto, anche in sede giudiziaria - recitava il testo di Dell'Olio - alle aggressioni all'ambiente e alle risorse erariali, Idra chiede di poter avere accesso agli atti, ai provvedimenti, alle iniziative adottate dal governo brasiliano, così da poter meglio valutare, senza pregiudizi, le cause e le circostanze dei terribili fenomeni in corso, e contribuire ad individuare in modo indipendente e oggettivo le eventuali responsabilità. Gradiremmo poter sapere quali misure vengono adottate, nel senso della prevenzione e della protezione, a fronte delle preoccupanti notizie di incendi che interessano la foresta pluviale".


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