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Lavoro sabato 28 settembre 2019 ore 11:06

Ciclofattorini, un nuovo rischio licenziamenti

Il sindacato Cgil Toscana annuncia la mobilitazione a seguito di alcune indiscrezioni che metterebbero a rischio le posizioni lavorative conseguite



FIRENZE — Dopo un lungo braccio di ferro e svariati presidi di categoria, per i ciclofattorini sembra aprirsi un nuovo periodo di mobilitazione per la difesa del posto di lavoro, a lanciare l'allarme è ancora una volta il sindacato della Cgil.

 "Ai ciclofattorini fiorentini - recita una nota della Cgil Toscana - è stato comunicato che la piattaforma Just Eat interromperà dal 1° gennaio 2020 i rapporti commerciali con le società Food Pony e PonyU, che attualmente forniscono alla piattaforma i ciclofattorini assunti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (cococo). Si tratta, secondo le nostre stime, di un centinaio di riders solo a Firenze (oltre un migliaio in tutta Italia). Da quello che sappiano Just Eat sta formando una propria flotta di riders scegliendo il modello delle altre piattaforme: la collaborazione autonoma occasionale senza contributi previdenziali e assicurativi, e con un sistema di pagamento variabile a cottimo. Oltre il danno, la beffa: nei colloqui di lavoro avvenuti in questi giorni con gli aspiranti candidati, Just Eat ha escluso i rider che avevano precedentemente un contratto con Food Pony e PonyU. Quindi lasceranno a piedi tutti i riders che in questi anni hanno lavorato per loro. Se queste informazioni vengono confermate, si tratterebbe di un licenziamento di massa, come l'anno scorso ha fatto Foodora, con l'esplicito obiettivo di deregolamentare ulteriormente questo lavoro - togliendo le tutele del contratto di collaborazione coordinata e continuativa - e quindi di aggirare la sentenza del Tribunale di Torino che ha imposto per questi contratti di applicare la disciplina del lavoro dipendente" si legge sempre nella nota inviata dal sindacato. 

"Non staremo a guardare - ha dichiarato Nidil Cgil Firenze -, annunciamo la mobilitazione dei lavoratori e chiediamo al Parlamento di intervenire nella conversione del decreto sui rider per assicurare a tutti l'applicazione della sentenza di Torino, garantire diritti e tutele, impedire la paga a cottimo e l'abuso del lavoro autonomo occasionale".


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