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Attualità martedì 30 luglio 2019 ore 18:30

Disabile sbaglia pulsante e la sosta è salatissima

Una signora ha parcheggiato l'auto munita di tagliando disabili sotto Santa Maria Novella, al ritorno da un viaggio le è stato contestato il conto



FIRENZE — "Una signora fiorentina disabile lascia l’auto in uno stallo gratuito per disabili nel parcheggio sotto la stazione di Santa Maria Novella per un viaggio in treno, ma quando torna trova un conto da quasi 1.400 Euro da pagare subito o dovrà tornarsene a casa a piedi" a raccontare l'episodio è Pietro Moretti vicepresidente di Aduc. Il fatto risale ad ottobre, ma solo oggi la signora ha deciso di renderlo pubblico. Era convinta che avrebbero prevalso la legge e il buon senso, e che sarebbe riuscita ad ottenere il rimborso dalla società concessionaria del Comune di Firenze con un reclamo in cui spiegava l'accaduto. Ma non c'è stato nulla da fare.

La signora oggi protesta. Il vice presidente Aduc, Moretti, spiega "In base alla legge, ha diritto a parcheggiare gratuitamente negli appositi stalli riservati all'interno dei parcheggi di struttura, proprio come quello sotto la stazione ferroviaria. Ma gli addetti di Firenze Parcheggi sono inflessibili: la signora - dicono - ha premuto il pulsante sbagliato all'ingresso, e quindi deve pagare il prezzo pieno. E deve pagare all'istante o l'auto sarà trattenuta dalla società che gestisce i parcheggi per conto del Comune di Firenze. Poco importa che la signora avesse il contrassegno disabili, che avesse parcheggiato in uno stallo per disabili, e che avesse anche la specifica tesserina per disabili ottenuta da Firenze Parcheggi. Ha sbagliato pulsante all'ingresso, e quindi deve pagare".

Visto che non aveva con sé 1.400 Euro ed essendo appena rientrata da un viaggio in treno di diversi giorni, "le è stato concesso di riprendersi l'auto dopo aver firmato un riconoscimento di debito con promessa di pagamento entro sette giorni" ha precisato Aduc.

"Confidiamo che, se non Firenze Parcheggi, quantomeno il suo concedente, ovvero il Comune di Firenze, voglia attivarsi per rimborsare e chiedere scusa alla concittadina disabile. In caso contrario, seguiranno ovviamente le vie legali. Non è infatti la procedura d'ingresso messa a punto da Firenze Parcheggi che può impedire o ostacolare un diritto di legge, né un riconoscimento di debito fatto firmare sotto minaccia di non riavere indietro l'auto. Infatti, l'art. 11 comma 5 del DPR 503/96 recita: "Nell'ambito dei parcheggi o delle attrezzature per la sosta, muniti di dispositivi di controllo della durata della sosta ovvero con custodia dei veicoli, devono essere riservati gratuitamente ai detentori del contrassegno almeno 1 posto ogni 50 o frazione di 50 posti disponibili" ha concluso il vice presidente di Aduc.

Firenze Parcheggi ha precisato che "Secondo la legge vigente, il diritto al parcheggio gratuito, da parte dei portatori di handicap, non è un diritto assoluto, ma determinato dalla disponibilità degli appositi stalli liberi presenti nella struttura, terminati i quali all’utente è richiesto comunque il regolare pagamento del ticket. Per venire incontro all’utenza, Firenze Parcheggi ha previsto nel parcheggio Firenze SMN, un numero maggiore di stalli riservati ai disabili, rispetto a quelli previsti dalla legge (sono 17 su un totale di 590, ovvero 5 in più). Inoltre la procedura di accesso alle strutture è estremamente semplice, ed è stata concordata con la Consulta dei disabili del Comune di Firenze, per evitare possibili anomalie dei così detti “furbetti”, tanto che ad oggi solo lo 0,25% dell’utenza non la segue nel modo corretto. Per accedere ai parcheggi, infatti, basta avvicinare la tessera speciale alla colonnina, all’ingresso, oppure premere l’apposito pulsante dedicato ai disabili, per comunicare all’operatore il numero del CUDE. Nel caso specifico sollevato dall’Aduc, la Signora in questione si è recata personalmente negli uffici della Firenze Parcheggi, ammettendo di aver sbagliato consapevolmente, bypassando la procedura di ingresso, riservata ai disabili, perché nella fretta temeva di perdere il treno. Firenze Parcheggi si è comunque resa disponibile a trovare una soluzione, in accordo con la Signora, che però dopo appena 2 giorni ha fatto pervenire una lettera di diffida da parte del suo legale rappresentante. Tale comunicazione non ha avuto poi un seguito, in quanto la Signora stessa ha pagato, di sua iniziativa, l’intero importo, in un’unica soluzione".


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