Ecce Homo di Antonio Finelli

FIRENZE — Volti senza tempo, volti ricchi di emozioni. E' questo in senso di "Ecce Homo", la personale di Antonio Finelli appena inaugurata alla galleria Etra Studio Tommasi.

L'artista molisano porta a Firenze una serie di disegni di volti anziani, solcati dalle rughe dell'esperienza e dalle prove della vita, che emergono dalla pagina bianca quasi sorgessero da un mare lattescente. Vengono verso l'osservatore in tutta la loro potenza, nella parzialità che consente di ricostruire intorno a loro un mondo di vita, di emozioni, di relazioni. Per questo ogni volto è allo stesso tempo assolutamente unico eppure universale, capace di evocare mondi lontani ma allo stesso tempo vicini all'anima di ognuno di noi.

Percorrere gli affascinanti spazi della Galleria Tommasi accompagnati da questi volti è quindi un'esperienza da fare, per riconciliarsi con il genere umano, con le sue debolezze e la sua forza, con ogni piega d'espressione che solca o solcherà anche i nostri, di volti. Anche perché nel percorso si condensa l'armonia di un momento fuori dal chiasso cittadino, raccolto in uno spazio che è di pura poesia, con il suo giardino concluso pieno di piante d'acanto. I ritratti di Finelli diventano così ancora più assoluti, sospesi in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio insieme alle sculture di Tommasi e di altri nello spazio che fu per Cellini luogo di fusione del suo Perseo. 

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