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Politica venerdì 31 gennaio 2020 ore 12:30

Forza Italia contro la riforma della prescrizione

I vertici regionali del partito azzurro hanno lanciato da Firenze una serie di appuntamenti in alcune località con volantinaggi ed iniziative



FIRENZE — Una mobilitazione regionale contro la riforma della prescrizione è stata lanciata questa mattina da Forza Italia riunita ai cancelli del Palazzo di Giustizia di Firenze. Appuntamenti sono previste in varie località della Toscana tra gazebi, volantinaggio e incontri con la stampa.

“Venticinque anni fa Forza Italia è nata avendo tra i propri valori fondanti quello del garantismo che ha sempre visto il presidente Silvio Berlusconi in prima linea. Oggi ci battiamo affinché il nostro rimanga uno Stato di diritto, contro la riforma Bonafede sulla prescrizione”. è quanto hanno spiegato il coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana Stefano Mugnai, vice presidente del gruppo azzurro Montecitorio, e il capogruppo di Forza Italia in Regione Toscana, Maurizio Marchetti. 

“A Roma Forza Italia ha presentato una proposta di legge abrogativa di questa riforma a 5 Stelle, a prima firma del deputato Enrico Costa; in Toscana ogni provincia sarà teatro di una serie di iniziative – tavole rotonde, gazebo e conferenze stampa – per sensibilizzare l’opinione pubblica su una battaglia di civiltà che interessa tutti quanti”.

Il capogruppo e coordinatore di Forza Italia Jacopo Cellai e il vice coordinatore Tommaso Villa insieme agli avvocati Maria Grazia Internò, Gabriele Sernesi, Marco Barbaro, Elena Rossi e Alessandro Borgheresi hanno dichiarato "Siamo presenti davanti al Palagiustizia per esporre tutta la contrarietà di Forza Italia verso questa scelta del Governo e per evidenziare tutti i rischi e le conseguenze di questa riforma annunciata. Sottoporre a processo un soggetto a una distanza di tempo irragionevole da quando ha commesso il reato pregiudica il suo diritto a difendersi attraverso le prove, così come fa venir meno il principio per cui la pena deve puntare alla rieducazione: se interviene dopo un periodo troppo lungo, interviene su persona diversa, che è cambiata nel tempo. In Italia vige la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva ma l’irragionevole durata del processo tiene comunque l’imputato sospeso a un processo che è già una pena di per se stesso". "La riforma Bonafede, tanto sbandierata dal Movimento 5 Stelle, prevede la sospensione della prescrizione, e i grillini dicono «per velocizzare i processi», quando invece l’effetto prodotto è il contrario. Non riuscendo, con una modifica strutturale e organica, a risolvere le cause che rallentano i processi penali in Italia il governo ha pensato bene di cancellare la "sanzione", cioè la prescrizione. Qualora dovesse essere approvata la riforma i procedimenti avranno tempi biblici, visto che scompare la prescrizione per i gradi di giudizio successivi al primo. Così l’imputato, anche se assolto in primo grado, potrà dover sottostare a giudizi di appello e di Cassazione senza limiti temporali di prescrizione. L’abolizione di fatto della prescrizione ha effetti catastrofici su un sistema caratterizzato da infinite lungaggini come il nostro: venendo meno la prescrizione, viene meno l’unico fattore acceleratorio, l’unico elemento di “pungolo” e sollecitazione all’operato di cancellieri, PM e magistrati. Il ministro Bonafede vuole curare un male, la lentezza dei processi, con un altro male maggiore, cioè renderli senza tempo, così aggravando il danno che voleva riparare, e creandone una nuovo, a carico dei cittadini, eterni imputati".


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