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Attualità mercoledì 20 maggio 2020 ore 12:55

La città dei tavolini preoccupa i residenti

Il piano straordinario per la concessione di suolo molto atteso dalle categorie economiche è visto con sospetto dai residenti che prendono le misure



FIRENZE — "Quanto spazio sarà messo a disposizione?" questa è la domanda chiave, la stessa che si sono posti commercianti, artigiani e residenti. All'indomani dell'annuncio del piano straordinario per la concessione di suolo pubblico (vedere articolo collegato), tutti si sono armati di metro a nastro e sono andati su marciapiedi e nelle piazze per prendere le misure.

"E’ stato preparato in pochi giorni e adesso il piano straordinario per tavolini e sedie fuori dai locali, valido per il centro storico e per tutti i Quartieri, è pronto. Lo abbiamo pensato con il sindaco Dario Nardella per aiutare la ripresa economica e per garantire maggiore sicurezza ai cittadini che vanno al bar e al ristorante in questo periodo estivo. Apriamo a progetti (anche di pedonalizzazioni serali) che nascono dal territorio e che potranno essere estesi anche a commercianti e artigiani. Vogliamo così dare una spinta alla ripartenza in massima sicurezza" è quanto ha ribadito l'assessore Federico Gianassi.

Nel piano si prevede la possibile occupazione di marciapiedi e stalli per la sosta ma anche piazze attigue alle attività oltre alla possibilità di proporre progetti di pedonalizzazione da parte di più attività presenti sulla stessa strada.

I residenti sono di vedetta, pronti ad intervenire. Temono un repentino passaggio dal Covid alla Movida che potrebbe sorprendere Firenze durante l'estate.

Dall'Oltrarno commentano "Si sta configurando per l'area Unesco, invece di una possibile ed auspicabile inversione di tendenza, un ulteriore 'salto di qualità' nei processi di gentrificazione della città storica attraverso il già annunciato incremento a macchia d'olio di pedonalizzazioni e tavolini in strada... in attesa di una vecchia turistificazione. Altro che nuovo Rinascimento''.

L'Associazione Progetto Firenze nata proprio per seguire la problematica della gentrificazione o dei flussi turistici ha reso noto di aver raccolto le prime 200 adesioni ad un appello lanciato per ridefinire la gestione della città "Il virus Covid-19 ha mandato a gambe all’aria un modello di sviluppo locale che, di fronte all’emergenza, ha dimostrato tutta la sua debolezza. Un modello che ha mostrato il volto avido del consumo di risorse e beni comuni. Firenze è di tutti, ma negli anni passati è stata consumata per la ricchezza di pochi. Dopo aver investito forsennatamente nella crescita del turismo di massa fino a soffocare per overtourism, Firenze è oggi una città in ginocchio. Noi non vogliamo che Firenze torni a percorrere quel modello insostenibile e quegli stessi errori".


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