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Attualità martedì 28 aprile 2020 ore 10:51

“La Toscana riveda la distanza di 1,8 metri" 

Una risoluzione votata dal Consiglio comunale fiorentino chiede alla Regione Toscana di modificare la normativa in merito al distanziamento sociale



FIRENZE — Un atto promosso dal capogruppo Pd a Palazzo Vecchio Armentano e sostenuto dai capigruppo della lista Nardella, del centrodestra e del movimento 5 stelle invita il presidente della Regione Toscana a rivedere la misura di 1,8 metri prevista nell’ordinanza regionale sulla distanza di sicurezza interpersonale per la prevenzione del contagio da COVID-19.

L'atto chiede di "armonizzare le disposizioni in essere cercando di evitare di porre, attraverso specifiche ordinanze, ulteriori limitazioni rispetto a quanto previsto dal Governo, salvo specifiche situazioni di emergenza, promuovere un’interlocuzione con il Governo per misure specifiche rivolte alle attività in cui è più complesso o quasi impossibile rispettare il distanziamento sociale, pensando ad esempio all’implementazione dell’ utilizzo di DPI" sono questi gli impegni che chiede alla Regione Toscana una risoluzione con oggetto “Misure di distanziamento sociale”, approvata dal Consiglio comunale, primo firmatario il capogruppo Pd Nicola Armentano, sostenuta anche dai capigruppo della lista Nardella, del centrodestra e del movimento 5 stelle.

“Rispettare le regole è il presupposto fondamentale che ci deve guidare anche in questa fase 2, è grazie a questo che siamo riusciti a contenere la pandemia. – fanno presente il capogruppo Pd Armentano e le vicecapogruppo Benedetta Albanese e Letizia Perini – Altra premessa da fare è che mai come adesso bisogna saper tenere assieme salute, economia e diritti, in modo equilibrato. Per farlo è importante armonizzare le disposizioni tra i vari enti, Governo, Regione e comuni, per lavorare assieme in modo sinergico e efficace. Da qui la richiesta alla Regione, maturata in questo atto, di valutare un’eventuale revisione di quanto prevede ad oggi la misura messa in campo come distanziamento sociale. Siamo ben consapevoli del grande lavoro che è stato fatto dalla Regione per contrastare la diffusione del virus. E in virtù di questo pensiamo che sia necessario fare ulteriori valutazioni su questo aspetto. Il quadro della situazione al momento dell’ordinanza era diverso, la distanza era l’unica misura di sicurezza certa e definita da poter mettere in campo, l’andamento del contagio per quanto non drammatico come in altre regioni era ancora un’incognita. Sono trascorse alcune settimane, alcuni fattori sono mutati, con l’introduzione dell’obbligo delle mascherine e il trend per fortuna positivo del contagio in questi ultimi giorni nel territorio regionale: per questo riteniamo fattibile adesso questa richiesta, rivalutare questa misura ora che si può bilanciare con l’implementazione di dispositivi di sicurezza, in un quadro generale che ci infonde più tranquillità pur consapevoli di dover adottare la massima prudenza. Questo consentirebbe di avere parametri omogenei in tutto il Paese. Bisogna fare in modo di garantire condizioni di sicurezza anche in attività impossibilitate a svolgersi a una certa distanza, provare a mettere in campo protocolli adeguati, sulla base di valutazioni scientifiche, perché le attività possano ripartire con tutte le cautele necessarie, grazie a dotazioni adeguate di DPI”.


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