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Attualità venerdì 06 dicembre 2019 ore 12:53

Le tre porte del Battistero nel Museo dell'Opera

La Porta Sud di Andrea Pisano ha raggiunto la Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti e sono tutte visibili nella Sala del Paradiso



FIRENZE — La Porta Sud del Battistero di Firenze si trova oggi nel Museo dell'Opera del Duomo, nella Sala del Paradiso, dove è stata montata all'interno di una teca speciale, a fianco delle altre due porte del Battistero e sarà visibile al pubblico dal 9 dicembre prossimo.

Ha lasciato la sua collocazione originale dopo 680 anni per essere restaurata, con uno spettacolare trasloco notturno, al Museo dell’Opera del Duomo dove è stata collocata accanto alla Porta del Paradiso e alla Porta Nord di Lorenzo Ghiberti. La Porta Sud del Battistero è un'opera di Andrea Pisano datata tra il 1330 e il 1336.

Per il restauro della Porta Sud sono occorsi circa tre anni, dopo che dalle prime indagini la porta appariva piuttosto danneggiata. L'opera di Andrea Pisano ha subito due significativi eventi nel corso del Novecento: il primo durante la seconda Guerra Mondiale quando le tre porte del Battistero vennero smontate e trasportate ad Incisa, nascoste in un tunnel ferroviario abbandonato al riparo dai bombardamenti e il secondo a seguito dell’alluvione del 1966, evento che sembra essere stata la causa della consistente crepa creatasi sull’anta destra della porta, che attraversava il fondo delle formelle che raffigurano la Carità e l’Umiltà mentre alcune formelle caddero a terra a causa della pressione dell’acqua.

L’intervento di restauro è stato possibile grazie all’Opera di Santa Maria del Fiore che ne ha finanziato interamente il restauro, lo smontaggio, il trasporto e la collocazione in museo. Con la Porta Sud si conclude così un epocale ciclo di restauri, diretti ed eseguiti dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ha riguardato le tre monumentali Porte del Battistero di Firenze: la Porta del Paradiso e la Porta Nord di Lorenzo Ghiberti e la Porta Sud di Andrea Pisano. Appuntamento a dicembre, quando si potranno ammirare tutte, fianco a fianco, nella stessa sala.

È il 2012 quando Goppion, famosa in tutto il mondo per le vetrine della Gioconda e dei gioielli della Corona d’Inghilterra, viene coinvolta nel progetto di restauro del percorso museale, sotto la guida dello studio Guicciardini & Magni Architetti. Un grandioso progetto di rinnovamento volto a raddoppiare l'area espositiva del museo originale, da 2.500 a 6.000 metri quadrati, per proteggere oltre 750 opere d’arte rinascimentale e viene affidato l’incarico di realizzare cinquanta vetrine per il nuovo allestimento, speciali sistemi espositivi concepiti per conservare le opere più fragili e delicate tra cui: la Maddalena di Donatello, l'Altare d'argento – conservato sotto azoto -, la Croce del Pollaiolo, antichi dipinti su tavola, preziose oreficerie, modelli in legno, parati tessili liturgici, delicatissimi pannelli ricamati e manoscritti. Tra le sfide maggiori, un posto speciale occupano le installazioni create appositamente per contenere le famose tre Porte del Battistero. La vetrina ermetica è dotata di un sistema di controllo della temperatura e dell’umidità di ultima generazione, capace di garantire la perfetta conservazione della scultura. La Porta del Pisano, proprio come le altre due Porte bronzee, necessita di un ambiente estremamente secco – con un tasso di umidità costantemente al di sotto del 15% - per impedire l'ossidazione dei materiali e la formazione di sali instabili tra la superficie bronzea e la pellicola dorata. Attraverso il controllo di valvole e umidificatori riposti all’interno delle vetrine, umidità e temperatura sono così facilmente regolabili.


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