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Attualità lunedì 30 aprile 2018 ore 17:12

Scintille tra taxi e Ncc per i servizi extraurbani

Noleggiatori furiosi per la presunta presenza di taxi provenienti da Livorno in centro. I tassisti: "Il cliente può chiedere destinazioni multiple"



FIRENZE — Il nodo del contendere della nuova guerra nata tra taxi e Ncc, i noleggiatori con conducente, ruota attorno alle norme di svolgimento del servizio al di fuori dei confini comunali e nasce dalla segnalazione, da parte dei noleggiatori, di taxi provenienti dal porto di Livorno e da La Spezia in centro a Firenze. "Chiediamo ai Comuni di Firenze e di Livorno di intervenire contro un fenomeno di abusivismo - si legge in una nota del presidente dell'associazione Azione Ncc Giorgio Dell'Artino - che continua a crescere indisturbato, e che riguarda la sempre più numerosa presenza di tassisti livornesi nelle vie del centro storico fiorentino. Si tratta di una infrazione a tutti gli effetti". Affermazioni che, prosegue la nota, affondano nella "legge 21 del 1992" secondo cui "il tassista non può prelevare un turista al porto e ''scorrazzarlo'' dovunque faccia richiesta mettendosi così al servizio dell'utente quando è, per legge, obbligato a lasciarlo alla prima sosta appena esce dai confini comunali".

Immediata la replica dei tassisti. "Associazione Ncc, accusando i tassisti livornesi di fare servizi abusivi, ci parla di un fantomatico obbligo gravante sul tassista nei confronti del cliente", cioè quello di ''lasciarlo alla prima sosta appena esce dai confini comunali'', individuato, a suo dire, ''dalla legge 21 del 1992''. In realtà, spiegano il presidente nazionale Uritaxi Claudio Giudici e Roberto Cassigoli del direttivo nazionale Unica taxi Cgil, "il tassista ha l'obbligo di restare nella disponibilità del cliente, che può richiedere anche destinazioni multiple, finché il servizio non sia concluso. Pena, altrimenti, l'interrompere un pubblico servizio". 

Nella stessa nota i tassisti si dicono "felici che finalmente anche la rappresentanza Ncc si rifaccia alla legge quadro, visto che fino a pochi mesi fa ha sempre raccontato, anche con pubbliche dichiarazioni, di rappresentare ''libere imprese rimesse alla sola legge di mercato'', piuttosto che un ''autoservizio pubblico locale non di linea'' come sancito dall''art. 1 della stessa legge". 


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