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Attualità sabato 20 maggio 2017 ore 16:05

Separati e a rischio povertà, una casa per i babbi

Nel capoluogo toscano è nata la prima 'Casa dei babbi' destinata a chi è sulla soglia della povertà dopo la separazione. Consegnate le prime 5 chiavi



FIRENZE — Presto saranno disponibili anche gli altri cinque appartamenti. Intanto ci sono quelli che il Comune di Firenze ha ricavato in piazza Santo Spirito da un immobile un tempo occupato. Le chiavi sono state consegnate in via ufficiale dal sindaco Dario Nardella e dall'assessore comunale al welfare Sara Funaro. All'inaugurazione era presente anche Giuditta Pasottola, presidente e ideatrice di GenGle, associazione 'GENitori sinGLE insieme onlus' che gestirà la struttura. 

Investimento di 400mila euro per andare incontro alle esigenze dei padri separati che, sempre di più, si trovano sulle soglie della povertà dovendo pagare gli alimenti e ritrovandosi così in una situazione di assoluta precarietà. La ‘Casa dei babbi’ è dotata di cucina, ludoteca, libreria e salotto comuni dove è possibile creare momenti di socializzazione non solo tra i bambini, ma anche tra i padri che così hanno l’occasione per confrontarsi e sostenersi a vicenda. Non solo, negli spazi comuni sarà possibile anche organizzare iniziative con gli amici.

"E' un'esperienza che risponde a un bisogno che abbiamo sul territorio e per il quale non avevamo strutture idonee - ha detto l'assessore Funaro - Questi sono padri che, pur lavorando e conducendo una vita dignitosa, si trovano spesso alla fine del mese, passando gli alimenti, sena avere un luogo dove vivere. Questa è una soluzione temporanea che poi accompagna queste persone verso soluzioni definitive". 

Per il momento sono arrivate dieci domande e per l'assessore si tratta di un risultato importante perché il lasso di tempo a disposizione è stato per ora molto breve.  "Sulla base dei numeri struttureremo le soluzioni anche in seguito allo studio che partirà con l'associazione che gestisce la casa".

Questi i requisiti per poter abitare nella 'Casa dei babbi'. I padri devono avere almeno un figlio minorenne residente nel Comune di Firenze, aver lasciato l’abitazione di convivenza e non avere una condizione abitativa adatta a favorire e a garantire la continuità del rapporto con i figli minori. Il padre deve essere anche in regola con il pagamento degli eventuali contributi alla moglie o ex moglie/convivente e ai figli, fatto salvo il caso che il soggetto sia privo di reddito o abbia un reddito comunque acquisito inferiore al reddito minimo Inps e non essere in situazione di separazione nella quale il giudice abbia disposto gli incontri protetti.

I padri possono rimanere nella struttura per un periodo massimo di 12 mesi, rinnovabile fino a un massimo di 18. La graduatoria non si chiude mai e viene aggiornata ogni sei mesi. I padri che ne hanno diritto vengono inseriti inizialmente nella Casa di piazza santo Spirito per un periodo di trenta giorni; decorso questo periodo il gestore, GenGle, redige una relazione che trasmette al Comune con la quale propone il mantenimento dell’ospite nella struttura o il suo allontanamento. Nella ‘Casa dei babbi’ sono ammessi i padri autosufficienti, divorziati, separati o in corso di separazione o che abbiano interrotto la convivenza. Sono esclusi coloro che sono stati privati, anche temporaneamente, della potestà genitoriale o il cui diritto di visita ai figli è stato escluso dal giudice.

"Abbiamo raggiunto un risultato piccolo ma molto importante - ha detto il sindaco Nardella - Siamo i primi in Italia a realizzare un immobile dedicato ai padri seperati. Sempre di più viviamo il dramma dei padri con figli che devono vivere le conseguenze negative della separazione. Spesso sono sulla soglia della povertà e senza casa. Dobbiamo pensare anche a loro". 

La cerimonia ha coinvolto babbi, bambini, istituzioni e residente in una vera festa accompagnata dalle canzoni tipiche dei Musici Fiorentini.


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SARA FUNARO SU INAUGURAZIONE CASA DEI BABBI - dichiarazione
DARIO NARDELLA SU INAUGURAZIONE CASA DEI BABBI dichiarazione
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