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Attualità venerdì 24 aprile 2020 ore 19:00

Sul bus serve un addetto al controllo passeggeri?

Un addetto al servizio di accoglienza per i mezzi del trasporto pubblico che in piena autonomia possa decidere chi far salire e con quali indicazioni



FIRENZE — Una nuova figura professionale a bordo dei mezzi pubblici? La cosiddetta fase 2 dell'emergenza Coronavirus ha creato un problema nella gestione del trasporto pubblico che dovrà essere incrementato per poter mantenere lo stesso livello di capienza a bordo ed il controllo dell'accesso alle vetture diventa determinante. Chi se ne dovrebbe occupare?

Alla domanda degli autisti non sembra essere arrivata una risposta e così è stata la rappresentanza sindacale ad avanzare alcune ipotesi tra le quali nuove figure professionali da formare utilizzando i verificatori ed aumentandone i poteri oppure chiamando in causa il personale più anziano non più idoneo alla guida.

Alle proposte già avanzate da Gianluca Mannucci della Cisl e Massimo Milli di Faisa, si è aggiunto anche Michele Lulurgas, membro della Rsu Ataf per la Filt Cgil Firenze.

La Filt Cgil ha lanciato la proposta di creare "un operatore aggiuntivo, individuato all’interno delle risorse aziendali, che a bordo e a terra agisca dando informazioni all'utenza, regolandone la salita e la discesa, osservi il rispetto delle misure di sicurezza personali, uso di guanti e mascherine, il rispetto del distanziamento sociale, verifichi il numero consentito dei passeggeri a bordo contemporaneamente, segnali in tempo reale alla sala radio aziendale la necessità di corse aggiuntive e le situazioni di criticità del servizio; infine possa, laddove possibile, procedere alla vendita dei titoli di viaggio".

La Cgil inoltre ha avanzato altre richieste "l'azienda provveda alla costante e ripetuta sanificazione dei locali aziendali e delle vetture con particolare attenzione ai passamani. Con riferimento a questi ultimi, chiediamo sia presa in esame la possibilità di rivestirli giornalmente con pellicola in nylon, adeguate verifiche sanitarie alla stato di salute degli operatori e, in caso di contagio da Covid19, l'azienda si faccia carico con interventi a sostegno delle spese di cura, al fine di minimizzare l’esposizione a possibili contagi, costruzione di turni con massimo 6 ore e 30 di lavoro convenzionale (in Ataf ora è 6 ore e 57 fino a un massimo di 7 e 25). Allo stesso modo siamo fermamente contrari a qualsiasi ipotesi di costruzione di turni con nastri che superino gli attuali, come viene ventilato in possibili scenari futuri, mantenimento, fino al superamento della fase emergenziale, della porta anteriore al solo uso dell’autista, compresa della presenza di separazione tra la zona di sicurezza destinata a chi guida, e lo spazio riservato ai passeggeri".


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