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Attualità mercoledì 26 ottobre 2016 ore 16:55

Torna l'incubo legionella a San Marcellino

Il gestore della piscina è stato convocato dal Comune dopo le analisi della Asl. L'assessore Vannucci: "Per ora non sono stati presi provvedimenti"



FIRENZE — Il problema della legionella nell'impianto sportivo di San Marcellino era emerso già a luglio quando la piscina era stata chiusa per la sanificazione dopo le analisi della Asl sulle acque. 

L'assessore comunale allo sport Andrea Vannucci ha spiegato di aver "convocato il gestore dell’impianto sportivo di San Marcellino in merito all’esito delle analisi eseguite dalla Asl che hanno evidenziato la presenza di legionella”

Vannucci ha anche aggiunto che "nella lettera inviata agli uffici della direzione Ambiente, la Asl non ha al momento indicato prescrizioni al gestore né richiesto provvedimenti al Comune, limitandosi a ricordare gli accorgimenti necessari per la prevenzione e il controllo della legionellosi". 

Intanto sul caso ha tuonato il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra Tommaso Grassi. "Ancora concentrazioni altissime di legionella nella piscina di San Marcellino a Firenze, dopo quattro mesi da quando ci siamo occupati per la prima volta della situazione - ha detto Grassi - i dati Asl, forniti adesso, evidenziano che non si è risolto niente. Il Comune chiuda la struttura". 

"Siamo preoccupati perché - ha detto Grassi - i dati negli spogliatoi sono cresciuti esponenzialmente con punte superiori a 10mila, ovvero 100 volte superiore al limite di legge. Chiediamo che siano fatte le analisi anche sull'acquadella piscina, nella quale potrebbe esser cresciuta di nuovo la presenza di legionella. E si chiuda in via precauzionale la piscina".

"Sorprende solo che l''Asl da un lato e il gestore dell'altro - conclude il capogruppo - conoscendo i dati delle analisi, non abbiano il primo intimato e il secondo deciso di chiudere l'impianto fino a quando non fosse stata ripristinatala qualità dell'acqua. Grave che altri motivi siano stati preferiti a quelli della tutela della salute di atleti e frequentatori dell'impianto. Adesso è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che le istituzioni siano le prime ad intervenire".


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