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Attualità mercoledì 29 novembre 2017 ore 15:42

"Tubo rotto ma non è un nuovo Torrigiani"

Foto twitter Dario Nardella

Tecnici al lavoro per riparare il danno che ha causato l'allagamento di lungarno Cellini. Nardella: "Problema ordinario, non come nel 2016"



FIRENZE — Che alla mente di tutti alla vista dell'acqua che ha invaso ieri sera il lungarno Cellini sia riaffiorata la memoria ancora fresca del lungarno Torrigiani ingoiato dalla voragine era inevitabile. Stavolta però, ci ha tenuto subito a precisare il sindaco Dario Nardella, le cose sono diverse. Si è trattato sì di un problema molto serio che ha causato l'interruzione dell'erogazione di gas e acqua soprattutto nella zona dell'Oltrarno provocando anche pesanti ripercussioni sul traffico ma quello avvenuto, ha detto Nardella "è un evento ordinario, che fa parte degli incidenti che riguardano le reti idriche di tutte le città del mondo: quando hai una tubatura vecchia, è ovvio che il rischio di una rottura può determinarsi". 

Ora si tratta di capire quanto ci vorrà per tornare alla normalità. "Contiamo di riaprire una corsia entro la giornata - ha aggiunto il sindaco - e in poche settimane pensiamo di completare tutto il ripristino". Nardella ha quindi fatto riferimento al disastro del maggio 2016: "Memori di quello che è successo in lungarno Torrigiani - ha detto - anche oggi come allora la macchina dell'emergenza ha funzionato benissimo. Abbiamo avvisato le famiglie dei disagi collegati all'interruzione dell'afflusso di acqua e gas; per tutta la notte tecnici di Publiacqua e Toscana Energia sono stati al lavoro sul posto. Io stesso da ieri ho già fatto due o tre sopralluoghi".

Intanto però il fiume delle polemiche è montato con le forze di opposizione in Palazzo Vecchio che hanno chiesto al Comune e a Publiacqua di spiegare precisamente cosa successo e perché questo sia avvenuto proprio a pochissima distanza dal punto in cui si aprì la voragine con vista sul Ponte Vecchio che in pochi minuti fece il giro del mondo. 


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