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Cultura mercoledì 19 giugno 2019 ore 08:00

Eredità di Stefano Bardini, con Paolucci e Sgarbi

Il libro presentato a Firenze ripercorre la storia del giardino e racconta la vita privata dei fratelli Ugo e Emma Bardini, figli di Stefano



FIRENZE — Il volume L’Eredità di Stefano Bardini a Firenze. Le opere d’arte, la villa e il giardino a cura di Antonio Paolucci, Maria Chiara Pozzana e Emanuele Barletti viene presentato, alla presenza degli autori e con la partecipazione di Vittorio Sgarbi, giovedì 20 giugno alle ore 11.30 nella sede della Fondazione CR Firenze. Introdurranno l’incontro, moderato dal giornalista Marco Carminati, Umberto Tombari Presidente di Fondazione CR Firenze e Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, le due istituzioni che hanno realizzato il libro. Interverrà anche Alberta Campitelli, specialista internazionale di giardini storici e Vice Presidente dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

La storia del complesso Bardini e del suo parco inizia nel 1965 con la morte dell’ultimo Bardini, Ugo, figlio del celebre antiquario Stefano, e conclusa nel 1992, grazie all’allora ministro dei beni culturali Antonio Paolucci, con il passaggio della proprietà allo Stato e la conseguente ristrutturazione ed apertura al pubblico con i finanziamenti della Fondazione CR Firenze. .

‘’In questo volume - scrive nella presentazione del volume il Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari - emerge tutto il senso della stretta relazione con la città che Villa Bardini e tutto ciò che le sta intorno hanno sempre avuto. Un rapporto che persone lungimiranti hanno prefigurato nel corso del Novecento, da Stefano a Ugo Bardini, da Piero Bargellini a Raffaello Torricelli, da Alberto Carmi ad Edoardo Speranza allo stesso Paolucci, ciascuno secondo le proprie sensibilità, ma tutti uniti nella comune determinazione di rendere accessibile alla collettività questo spicchio di collina’’.

Scrive a sua volta Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron ‘’Negli ultimi anni questo luogo ha conosciuto uno straordinario sviluppo per la qualità e la fisionomia degli eventi che ha ospitato vedendo fortemente aumentato l’afflusso dei visitatori e la qualità e la tipologia delle presenze. E ciò è avvenuto grazie ad un rinnovato impegno dell’attuale governance che ha moltiplicato i propri sforzi in termini di cura, di strategie, di indirizzo programmatico e di convinta adesione ad implementare l’offerta culturale, in una dimensione anche internazionale, tesa a valorizzare le caratteristiche proprie del luogo e a migliorare le potenzialità degli spazi espositivi temporanei e permanenti’’.


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