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Cultura sabato 10 agosto 2019 ore 17:00

Laboratorio San Lorenzo, un rione in cambiamento

Molti cittadini si sono fermati alla postazione del Laboratorio San Lorenzo, nell'ambito di un processo partecipativo sul quartiere mediceo



FIRENZE — In occasione della festa rionale di San Lorenzo, il Laboratorio San Lorenzo ha allestito una postazione per illustrare ai cittadini i primi risultati delle indagini sulle trasformazioni intercorse in questi ultimi anni nello storico rione mediceo, condotte dal gruppo di lavoro Santorsolaproject in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e con l’Ordine degli Architetti.

"Senza entrare nel dettaglio - dichiara il coordinatore Emanuele Salerno - mi limito a rappresentare alcuni elementi utili alla lettura delle mappe esposte. In premessa, va segnalata la significativa coincidenza delle indicazioni rilevate dagli abitanti con quelle segnalate dagli attori istituzionali. In sintesi, la maggiore risorsa è concordemente identificata nel patrimonio culturale, considerato sia nel suo profilo associazionistico, che in quello monumentale. Dato che viene confermato anche dalle rilevazioni ufficiali, che riportano come beni architettonici notificati oltre trenta beni pubblici e quaranta beni culturali privati o ecclesiastici. Anche relativamente alle criticità, i giudizi degli abitanti sono concordi con quelli degli attori strategici, ravvisando nella scarsezza di spazi pubblici arredati e liberamente fruibili il problema principale". 

"Problema strutturale di questa parte del tessuto urbano del centro storico: solo il 5 per cento della superficie del rione è spazio pubblico, e solo l’1 per cento è destinato a verde pubblico - prosegue Salerno - Problema progressivamente aggravatosi dal processo di privatizzazione derivato dall’istallazione di dehors fissi e dalla diuturna permanenza di banchi ‘ambulanti’. 

Tra i principali luoghi che avrebbero bisogno di un intervento di riordino e di valorizzazione i cittadini hanno indicato Piazza del Mercato Centrale, il Porticato Mengoni e il mercato turistico ‘ambulante’, Piazza Madonna degli Aldobrandini, Piazza dell’Unità d’Italia, Piazza Indipendenza, Via Nazionale, Via Ventisette Aprile, Via Panicale e, ovviamente, il complesso di Sant’Orsola, considerato quale aggregatore di degrado. 

Questi primi risultati del processo di ascolto e di indagine saranno rielaborati e integrati dalle successive fasi del progetto partecipativo, così da individuare - col supporto degli esperti - le esigenze degli abitanti dell’area e le possibili soluzioni tecniche in grado di migliorare la qualità della vita di coloro che vivono, lavorano e visitano questa parte di Firenze. 

"Consapevoli dell’inestimabile tesoro che abbiamo ereditato, siamo convinti che ogni intervento sul centro storico debba necessariamente dotarsi degli appropriati strumenti di analisi della complessità, alla costruzione dei quali il nostro progetto intende contribuire positivamente - conclude Salerno - Oggi siamo qui, in Piazza San Lorenzo, per offrire a tutti i cittadini interessati i primi risultati delle nostre indagini e per continuare ad ascoltare le loro esigenze e raccogliere le loro idee per il futuro di questa parte di Firenze".


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