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Cronaca mercoledì 25 maggio 2016 ore 15:17

Lungarno collassato, caccia all'errore umano

Alberti (Lega): "Cantine allagate da alcuni giorni". Giani: "In quel lungarno scarsa stabilità". Nardella: "Voglio risposte da Publiacqua"



FIRENZE — Trascorse le prime ore dal crollo di 200 metri di sede stradale sul lungarno Torrigiani, a due passi dal Ponte Vecchio e dagli Uffizi, l'attenzione di mezzo mondo si concentra sulle cause del disastro che solo per caso non ha provocato vittime. 

La procura fiorentina ha aperto un'inchiesta ma nel mirino di cittadini e istituzioni c'è Publiacqua, la società mista pubblico-privata che gestisce l'acquedotto, e le due tubazioni che si sono rotte a poche ore di distanza l'una dall'altra.

"Publiacqua con i suoi tecnici deve dare risposte su cosa sia accaduto fra il primo e il secondo guasto - ha dichiarato il sindaco Dario Nardella - Dopo la prima segnalazione dell'acqua in strada i vigili del fuoco e la polizia municipale sono tempestivamente intervenuti, il lungarno è stato chiuso e sono state spostate dodici auto. Ma dobbiamo capire cosa sia successo fra il primo e il secondo guasto. Gli accertamenti della magistratura sono doverosi".

La Lega Nord ha chiesto il commissariamento di Publiacqua.

"Alcuni residenti mi hanno riferito di aver notato cantine allagate e tombini depordanti d'acqua già alcuni giorni prima dell'incidente - ha detto il consigliere regionale della Lega Nord Jacopo Alberti - Un chiaro segnale di pericolo che non è stato colpevolmente considerato da chi di dovere".

Altri residenti hanno segnalato di aver ricevuto nei mesi scorsi da parte di Publiacqua una salatissima bolletta di conguaglio per consumi elevati che non hanno certamente effettuato. "Potrebbero essere connessi a una perdita nell'acquedotto" ha ipotizzato un cittadino. Gli abitanti della vicina via dei Bardi hanno invece ricordato di aver segnalato da tempo al Comune, inutilmente, il traffico eccessivo che grava sulla strada e sulle tubazioni vecchie collocate sotto l'asfalto, ad alto rischio di rotture e perdite.

Anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani (Pd) è certo che si tratti di un errore umano.

"Fa riflettere l'abbassamento del terreno di circa sette metri - ha scritto Giani in una nota - Evidentemente qui sotto c'è un vuoto, a dimostrazione che questo lungarno ha elementi di instabilità. E' il tratto che fu allargato nel 1872, ai tempi di Firenze capitale. Forse l'ampliamento non fu eseguito nel modo dovuto. Dovranno essere fatti accertamenti per capire come dai primi segni di allarme, poco dopo la mezzanotte, si è arrivati a stamani e al progressivo collasso".

I tecnici di Publiacqua continuano a ribadire che le cause della voragine sono ancora in fase di accertamento.

"Dobbiamo verificare le condizioni dell'asfalto e della tubatura - ha spiegato l'amministratore delegato di Publiacqua Alessandro Carfi - Le cause possono essere diverse, fra cui anche un flusso d'acqua arrivato da un canale".

Il secondo tubo che si è rotto aveva circa 60 anni e la sua sostituzione, ha detto Carfi, era già stata programmata. Publiacqua ha precisato anche che l'abbassamento di pressione registrato intorno a mezzanotte nella zona del lungarno Torrigiani  era stato rilevato da un meccanismo di monitoraggio telemetrico prima dell'allarme lanciato dai cittadini. Subito dopo è entrata in azione una squadra di tecnici che fra le 1 e le 4 ha riparato la tubazione. Poi, alle 6.14, è scattato un nuovo allarme per la rottura della seconda tubazione.


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