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Attualità venerdì 30 giugno 2023 ore 09:00

San Lorenzo apre le porte di Sant'Orsola

Nel quartiere del centro storico dopo oltre 40 anni di abbandono è possibile visitare l'ex convento per l'anteprima del Museo che diverrà



. — "Oltre le mura di Sant'Orsola" è la mostra che la Città Metropolitana di Firenze ha messo a disposizione dei cittadini e dei turisti per visitare l'interno dell'ex monastero dove sta lentamente prendendo forma il Museo di Sant'Orsola, dedicato all'arte contemporanea e la cui inaugurazione è prevista per il 2025.

Il Colosso smembrato pieno di cemento e ponteggi, con le sue grandi sale ha ospitato pitture e installazione di due artisti contemporanei: Alberto Ruce e Sophia Kisielewska-Dunbar ed è stato aperto lo scorso week end di San Giovanni e lo sarà fino alla prossima domenica per una temporary exhibition che dà un assaggio del futuro museo.

Colpisce l'installazione di Alberto Ruce che trae ispirazione dalla storia di Lisa Gherardini, la presunta Monna Lisa dipinta da Leonardo da Vinci che morì nel monastero nel cinquecento assistita dalla figlia Suor Ludovica. Il simbolico abbraccio delle due donne immaginato dall'artista, viene rappresentato nell'opera su più teli ed ha però come protagoniste una madre e sua figlia che a tutt'oggi vivono nel quartiere di San Lorenzo e che si sono sempre battute contro l'abbandono di Sant'Orsola e contro il degrado del quartiere.

Quest'ultimo un argomento fin troppo attuale anche dopo l'ennesima azzuffata con tanto di sprangate di fronte al Bar Le Rose e accanto a un altro simbolo dell'abbandono come il Grand Hotel Majestic di Piazza dell'unità divenuto dopo la chiusura "dormitorio e bagno pubblico" per anni.

Il convento di Sant'Orsola fu fondato nel Trecento come monastero femminile e rimase in uso fino al 1810 anno in cui venne celebrata l'ultima messa. Convertito a Manifattura Tabacchi fino al 1940 e successivamente centro di ricovero per gli sfollati dopo la seconda guerra mondiale, fu assegnato alla Guardia di Finanza negli anni '80 che ne iniziò i lavori e non li terminò rendendolo edificio in disuso fino ai giorni nostri.

Il casermone "incarcerato" rivestito di cemento e ingabbiato da lamiere tra via Taddea e via Guelfa è rimasto là per anni deturpato e spesso vittima di atti vandalici.

La riqualificazione e rinascita dell'ex convento di Suore Benedettine come luogo di Arte e Cultura darà un ventata di ottimismo e sarà una ben lieta intonatura con la Basilica di San Lorenzo, la sua Laurenziana e le Cappelle Medicee simboli del quartiere.

Chiara Lam Nang
© Riproduzione riservata


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